Chi ha conosciuto e “fatto
suo” il vero Amore, e l’unico figlio nella sua fanciullezza e nei suoi
frequenti silenzi lo ha fatto certamente, non può che avere l’impulso a donarlo
ad altri e cioè a diffonderlo, “bonum est diffusivum sui” (S. Tommaso d’Acquino),
a tal punto da renderlo creatura nella persona amata, regalandole così il dono
più prezioso, quello della maternità (matris munus).
A mio figlio
Allora bambino,
nella ricercata solitudine,
e talvolta tacito e intimo dolore,
a Colui che parlava al tuo cuore
non hai saputo dare altro nome
se non quello di unico Amore.
Oggi uomo,
L’hai conservato con alacrità,
nondimeno tanto gelosamente,
fino a condividerlo con la tua metà
per incarnarlo congiuntamente
in splendida ed appagabile realtà.
Orlando A. Cangià
Nessun commento:
Posta un commento