sabato 11 ottobre 2014





Chi ha conosciuto e “fatto suo” il vero Amore, e l’unico figlio nella sua fanciullezza e nei suoi frequenti silenzi lo ha fatto certamente, non può che avere l’impulso a donarlo ad altri e cioè a diffonderlo, “bonum est diffusivum sui” (S. Tommaso d’Acquino), a tal punto da renderlo creatura nella persona amata, regalandole così il dono più prezioso, quello della maternità (matris munus).





A mio figlio


Allora bambino,
nella ricercata solitudine,
e talvolta tacito e intimo dolore,
a Colui che parlava al tuo cuore
non hai saputo dare altro nome
se non quello di unico Amore.

Oggi uomo,
L’hai conservato con alacrità,
nondimeno tanto gelosamente,
fino a condividerlo con la tua metà
per incarnarlo congiuntamente
in splendida ed appagabile realtà.




Orlando A. Cangià




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