domenica 29 giugno 2014

Due insigni pescatori




A ricordo dei due insigni marinai, uno per professione e l’altro per vocazione, che, abbandonandosi con piena fiducia al Timoniere, hanno saputo “pescare” innumerevoli anime per prenderle a bordo della grande barca della Salvezza.

Una preghiera di riconoscenza e di intercessione a loro ed un augurio a tutti coloro che hanno il privilegio di condividere il loro nome!

sabato 28 giugno 2014

Il cielo in fondo al mare





Il giorno 20 di due anni fa si compiva un grande atto di amore e di pietà verso quelli che erano stati gli “unici ed inseparabili compagni su questa terra” della piccola Dayana e di suo papà, e con loro di tutti quelli per i quali è stata interrotta bruscamente e tragicamente la vita, ci uniamo silenziosi e con tanto affetto ancora una volta al dolore della mamma e dei famigliari nella fiducia che la vita dei loro cari non sia persa ma solo mutata in una migliore.

Una nota particolare nei miei riguardi è quella non tanto della stesura, dopo una notte insonne e turbata dalla notizia della scomparsa della mascotte della crociera così come del suo papà e di tanti altri, fatto del resto verificatosi in poche altre occasioni, ma della forma particolare che spontaneamente ha assunto la stesura del testo: quella della prora di una nave vista dall’alto.

mercoledì 25 giugno 2014

Meritato fio


Navigando il Mediterraneo Orientale sono sempre transitato da Creta che si presentava imponente e spesso "furiosa" per avere le sue acque agitate...Mi sono sempre riproposto di andarci un giorno per assaporare da vicino il suo mare ed avere occasione di ripensare ai momenti importanti, anzi direi decisivi, della mia vita: sembra che l'occasione sia giunta e ciò mi rende particolarmente emozionato.

sabato 21 giugno 2014

Divina


A volte nella vita si rincorre un desiderio che non si raggiungerà mai, ma questa inutile fatica viene ripagata con una qualità speciale, magari fino ad allora sconosciuta , che ci rende unici e grandi. La memoria porta senza dubbio a Maria Callas.

mercoledì 18 giugno 2014

Rivolto al mare


Mio padre Raul per un certo periodo della vita ad Alessandria d'Egitto, e a causa di particolari eventi, aveva lavorato sulle navi della Marina Mercantile egiziana (Alexander Navigation Company) stando così per lungo tempo lontano da casa ad eccezione di brevi intervalli, vissuti insieme molto intensamente.
Nell'ultimo periodo della vita chiedeva solo un posticino "in collina" (per i genovesi il cimitero dello Staglieno) dal quale poter vedere il mare e vicino tutti i suoi cari per restare per sempre accanto a loro: e così fu.

sabato 14 giugno 2014

Effetti collaterali delle metafore




Queste spesso in poesia servono ad identificare gli stati d’animo con la realtà.

Il disgusto, giammai voluto per la terra della propria nascita, che si è sempre amata e si ama ancora, può identificarsi con il  “deserto” a causa solo di chi ti ha costretto ad abbandonarla.

La gioia, spesso sperata, è pienamente comprensibile anche quando, pur di fuggire dal passato,  ci si dirige verso l’ignoto identificato in questo caso con “un’oasi di felicità”.







martedì 10 giugno 2014

Festa della MARINA M.


L'occasione è buona per rivelare il significato di "uniche Mari" in questa mia sentita poesia:
-Maria in quanto terzo nome, dopo Orlando Amedeo, assunto in occasione della professione religiosa temporanea in Libano.
-Mariagrazia in quanto persona speciale divenuta mia consorte a Milano
-Marina, sia Militare che Mercantile, la prima per il mio speciale legame iniziato durante il mio servizio militare a Livorno in Accademia Navale e la seconda per il legame "unico" con mio padre Raul che per svariati anni aveva lavorato sulle navi mercantili ad Alessandria d'Egitto.

BUONA FESTA a TUTTI I MARINAI

lunedì 2 giugno 2014

Ufficiale e Fotopoeta - Giuramento







Giuramento


Un giorno, ormai assai lontano,
con tua meraviglia fosti chiamato
a presentarti dinanzi al Dovere
per giurare di essergli fedele.

Ignorando che fosse bifronte,
e dalla corporatura imponente,
da un lato raffigurava la Vita
e dall’altra palesemente la Morte.

Per riconoscerlo quale Assoluto
sguainasti la sciabola per saluto
ritenendo troppo essere armato
se l’uomo precede il  soldato.

Uno tra tanti con le fragilità,
spesso preda della precarietà.
Seppure per paura del fato
si dà all’appetito dello svago.

E solo dopo esserti consolidato,
potesti tornare ad essere armato
finalmente abilitato a comandare
data prova di saperti assoggettare.




Orlando A. Cangià