sabato 28 gennaio 2023

Il settimo giorno della novena a S. Giovanni Bosco riaffiora alla mente il ricordo del periodo di formazione alla salesianità che ha lasciato un segno indelebile nella mia vita.
"Dopo un primo distacco, era l’estate del 1962, dalla mia Alessandria e dall’Istituto Don Bosco dov’ero cresciuto, in autunno ne era seguito un secondo dalla mia famiglia rimasta in Italia dopo il rimpatrio mentre io ritornavo in Medio Oriente per abbracciare la vita salesiana. Giunto a Beirut per frequentare il primo corso di liceo mi sentivo comprensibilmente spaesato anche se superiori e compagni facevano di tutto per starmi vicino, ma l’anno seguente raggiunto finalmente El Houssoun ho trovato una nuova famiglia con un padre, sei fratelli e tanti amici.
Da colui che ci ha fatto crescere nella fede, nella vita religiosa e nella conoscenza di tante discipline, da quelle letterarie a quelle scientifiche, il compianto Ernesto, ho imparato a saper donare me stesso e ad esprimere ciò che sento nel profondo dell’anima tramite parole comprensibili solo da chi ha la capacità di “vibrare”. Dal fratello Gianni ho imparato l’amore per la filosofia e la teologia che ho continuato ad alimentare, sebbene da autodidatta. Abboud mi ha trasmesso l’amore per la musica, in particolar modo quella sacra. Renzo quello per le scienze, Dino e Adriano quello per lo sport e Antonio la capacità di essere buono e comprensivo. Da loro e da tutti gli altri amici la forza di fare il proprio dovere con entusiasmo ed allegria, proprio come voleva Don Bosco!
Quattro anni vissuti insieme sono valsi una vita; dopo le nostre strade si sono separate, ma la ricchezza interiore, questo tesoro comune, ci terrà uniti per sempre."

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