Dedicata alla città di Aleppo in queste sue ore drammatiche e per il legame affettivo e di amicizia con alcuni dei suoi splendidi figli.
Una città che muore
Illustre e vetusto
insediamento,
sempre fulgente
di più bianco candore.
Oggi conteso
da soverchie fazioni
e lacerato
da troppe esplosioni.
Dov’è allora
dei grandi la ragione,
del disumano l’orrore?
E’ solo dei giusti
Il gran dolore.
Loro sì impotenti,
non certo ai potenti,
affidano il cuore,
ma a un miracolo
di semplice Amore.
Orlando A. Cangià
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